giovedì 21 ottobre 2021

GHEDDAFI - DIECI ANNI DOPO - ONORE ALL'ULTIMO STATISTA

 Era il pomeriggio di un altro 20 ottobre, tra l'altro il mio compleanno, eravamo nel 2011, quel malaugurato anno durante il quale era scattata l'ora del via all'opera di demolizione dell'ultima opportunità, dell'ultima chance per la dignità dell'Africa, per quello che, con le iniziative finanziarie e strategiche previste in progetto e successivamente poste in opera grazie alle risorse della Jamahiriya Libica Araba, sarebbe stato l'elemento scardinante degli ingranaggi malavitosi della Francafrique e del più generico colonialismo "liberal-mondialista" che da secoli , con buona pace delle solite "anime belle" saccheggia e vampirizza il continente più ricco di risorse e di tradizioni.

Me ne stavo andando ad un appuntamento con lo storico Giovanni Gozzini per parlare del saggio che, in quei mesi maledetti - quelli delle fasulle Primavere Arabe, come collaborazionisti e loro lacchè della carta stampata e genericamente dell'informazione avevano servilmente definito quei moti che eran serviti da paravento per innescare l'aggressione alla Nazione capofila delle rivendicazioni contro il vampirismo e l'ingiustizia istituzionalizzata delle "grandi" organizzazioni internazionali - avevo deciso di redigere in forza anche del mio lungo percorso in quelle regioni dell'Oltremare e della mia caracollante presenza nell'Agosto di guerra su quella particolare strada costiera che mena a Tripoli, Gozzini era appunto colui che si era offerto per attrezzare il mio testo (io nei fatti un illustre sconosciuto, non giornalista, semplice viaggiatore, con soltanto un paio di libri di racconti sull'Africa al mio attivo e il bagaglio di sensazioni di una trentina d'anni di varie Afriche...) di una adeguata prefazione (il saggio col titolo "LIBIA IL NAUFRAGIO DELL'EUROPA" l'avrei poi pubblicato -come e.book, giustamente nessun editore "serio" aveva trovato una linea editoriale "adeguata" al tema trattato - di lì a pochi mesi, alla vigilia di un mio rientro in Libia nella primavera 2012, in pratica nel primo dopoguerra).

Mentre guidavo sul telefonino un messaggio di un amico, in luogo dei semplici auguri per l'anniversario , mi avvisava dell'avvenuta cattura ed uccisione di Moammar Al Gaddafi, a Sirte. La notizia era del tutto degna di fede, proveniva da qualcuno che, nei giorni del mio peregrinare agostano sulla strada di Tripoli, mi aveva fatto pervenire in modo analogo un altro - laconico - messaggio in merito alla presenza in quelle regioni di blasonati "scarponi italiani", in combutta nientemeno che con i SAS britannici...niente di strano, in quei giorni in  Tunisia e Libia c'era di tutto e di tutti, un giorno un SUV BMW nero indugiò nel sorpasso della mia altrettanto nera Clio a noleggio, quel tanto che bastò per scambiare una reciproca occhiata con il suo passeggero, che era noto per le sue camicie bianche sui terreni insanguinati delle "guerre civili". La targa dell'auto era francese, come francesi i bombardieri che si impegnarono subito a neutralizzare gli impianti della titanica opera del "regime" (così vengono ribattezzati i governi di Nazioni libere allorché si deve far loro il vuoto intorno, regimi e "milizie" è la definizione per gli Eserciti Nazionali, in questo la stampa , quella sì di regime è utile serva, insieme a più o meno "blasonati" corrispondenti di guerra, spesso referenziantisi vicendevolmente nei vari caffè e salotti letterari à la page) ovvero il Grande Fiume Artificiale, che provvedeva ad irrigare gran parte delle zone costiere più aride e le fattorie sperimentali distribuite nel grande deserto interno. Qui di seguito la dimensione di uno degli anelli della tubazione di oltre 4000 km di estensione (la paranoia anglo-americana aveva ipotizzato durante la realizzazione di questa colossale opera idraulica che in realtà si trattasse di "percorsi sotterranei per spostare truppe in giro per il paese", di certo anche il solo concepire un tal sospetto relativamente ad un paese pressoché desertico e storicamente "assetato" fornisce la misura della malafede e dei reali, intimi convincimenti ed obiettivi di chi ha formulato il sospetto. Chi mal fa, mal pensa...






Avevo presentato il 14 marzo (tre giorni dopo quella data sarebbe uscita l'infame risoluzione 1973 delle Nazioni Unite, la famigerata "no fly zone" che in una orwelliana interpretazione rovesciata dei significati avrebbe in realtà rappresentato il via ai bombardamenti aerei da parte franco-americana) il mio "Lettera da Agadez", la stampa non passava giorno che non sprecasse ettolitri di inchiostro a proposito del "dittatore sanguinario" che "bombardava il proprio popolo", la cosidetta reductio ad hitlerum era in pieno svolgimento, si doveva fare il vuoto intorno a Gheddafi, il suo programma del Fondo Monetario Africano e della Banca Centrale Africana costituivano per Sarkozy una minaccia per i fondamenti economici dell'umanità. Nientemeno. Durante quella presentazione la platea venne "disturbata" da un intervento di un viaggiatore e conoscitore profondo del Nordafrica e della Libia in particolare, ove aveva tra l'altro modo di operare da anni continuativamente nel settore turistico, un soggetto che - in forza dei propri diretti e leali rapporti sul posto - non poteva che essere latore di notizie fresche ed attendibili e che nel merito comunicava che niente di quanto veniva riportato dai media era reale, le fosse comuni (si sarebbe poi scoperto trattarsi di esumazioni periodiche in un vecchio cimitero) i bombardamenti  erano soltanto costruzioni della stampa. Il Mostro (pericoloso per i fondamenti economici dell'umanità - sic!) doveva essere isolato e anche qualcosa di più.

Era solo l'inizio, era la parola fine a un vero progetto di libertà.

Gli stessi politicanti di allora, traditori anche nei confronti di un alleato, gli stessi organi di stampa, alleati di un potere contro la gente. In quei mesi, anni, a venire iniziava la dissoluzione finale del Nordafrica "indipendente", la stampa embedded avrebbe creato l'infame leggenda dei "mercenari neri di Gheddafi, inducendo di fatto alla assoluzione per la vera e propria pulizia etnica operata dalle "brigate per la libertà" (come le avrebbero ribattezzate romanticamente ottuagenarie ex-rivoluzionarie nostrane della gauche caviar) contro tutti quegli operai che - neri per lo più - intercettati dal dittatore sanguinariosulle piste del Sahara avevan trovato un impiego come muratori negli immensi cantieri che l'infame metteva in piedi in tutta la Libia per dar casa alla sua gente ed impedire all'Africa di perdere tutti i propri figli nell'esodo indotto verso l'Europa (nuovamente a far da schiavi  e per far crollare l'identità dei lavoratori dell'altro continente affacciato sul mediterraneo). La tragedia delle carneficine razziste di Tawargha sono Storia oramai, per le belle coscienze non sono mai esistite ma quei 40.000 neri deportati, torturati, in buona parte assassinati pesano sulla coscienza degli assassini che si aggirarono nelle sale dell'Eliseo, del Quirinale, della Casa Bianca e di quanti altri hanno profittato dell'occasione di disfarsi di uno scomodo (per i loro sporchi affari) oppositore.


Questi sono cantieri - oramai deserti nel 2012 - nel sud del Paese, sulla strada per Sebha.








chi mi seguiva sa che dal 2018 avevo silenziato questa mia finestra, semplicemente perché parlare, comunicare solo con persone che condividono in massima parte il tuo pensiero senza realmente poterlo allargare ad altri - che non sian troll - solo perché non hai le referenze di un "giornalista" diventava un pò limitativo, sterile finanche. Nel proposito di questa mia posizione che non deve apparire rinunciataria ma pratica, oggi, nei tempi ed in argomento della peste nera, ho trovato coerente la riflessione di un commentatore di un articolo su COME DON CHISCIOTTE, altro sito demonizzato, che qui riporto "...Qui in questo sito ed in altri si continua a pubblicare degli ottimi articoli su tutta la mistificazione messa in atto in questi anni di pandemia pilotata, ma non servono a nulla ormai. E' finito il loro tempo. Chi ha capito ha capito. Chi ha scelto ha scelto e non cambierà facilmente idea, almeno non ora. Anche quelli dall'altra parte hanno scelto e non cambieranno idea, e se lo fanno o faranno è solo con una pistola puntata alla testa..."

...in effetti, a tutti noi - mi sembra di poterlo affermare serenamente - qualcuno sta puntando da tempo una pistola alla testa-

Ma in questi anni trascorsi, in questi ultimi mesi, lugubri, di negazione della ragione, un pungolo forte mi ha spronato a riprendere la tastiera, l'esempio di un GIGANTE del giornalismo e dell'AZIONE quale è FULVIO GRIMALDI, non poteva che essere determinante. Rivedere Fulvio sulle piazze, "severamente" sorridente - com'è da lui, personaggio che davvero, scomodando Esiodo, "ha veduto cose che voi umani..." è stato un vero e proprio calcio nel sedere, non lasciamo niente di intentato e sopratutto non perdiamo la memoria ed il ricordo di quello che è il nostro contemporaneo, di quella parte della Storia che stiamo vivendo, perché solo quella Storia, la nostra, è reale, quella che riporteranno gli storici sarà soltanto un loro punto di vista. Perché il nostro contemporaneo, di questi



 tempi, va vissuto e in prima persona, non c'è da fidarsi del racconto di soi-disants professionisti di qualche informazione...

Ieri sera a Firenze si respirava un'aria quasi festosa, il coro dell'Adelchi aveva scaldato animi sensibili e persone intelligenti e - comunque - coese, dietro almeno un comune concetto: la libertà non la si implora, la si pretende! Non credevo avrei percepito ancora così tanta energia da quelle mani che stringevano le mie nell'immenso "girotondo" che perimetrava Piazza della Signoria...

Ma in questi giorni che sentiamo pesante sulle nostre spalle il peso oppressivo di una repressione del buonsenso da parte di un governo senza legittimità che pretende un TSO per tutta la popolazione ben sapendo di violare ogni Legge degna di questo nome, non foss'altro che la prima, la Legge di Natura e che si vernicia di verde, genuflettendosi a simboli di un esoterismo degli inferi, occorre riandare col pensiero non ai pusillanimi che sbavando in televisione comunicavano la nostra rinnovata schiavitù con il prestito di basi aeree all'onda assassina degli aerei delle forze della NATO, occorre bensì ricordare il sacrificio di chi, calunniato anche dopo il martirio, calunniato da scrittori indegni di tale appellativo, seppe mantener fede ad un antico giuramento, opponendosi per 8 mesi ai carnefici della coalizione colonialista , morendo nella propria terra, nella propria città, Sirte, senza abbandonare il suo Paese, senza perdere la sua dignità di Uomo e di Leader. Ci sono stati ancora Uomini nei nostri anni che hanno segnato col coraggio e il sacrificio leale ed ostinato il percorso della vera civiltà.

ONORE A MOAMMAR AL GHEDDAFI.

Ma non basta, trovo che siano da rammentare  e non per le facili "profezie" e valutazioni che il Leader libico ebbe a elencare in merito all'Afghanistan ed alle "minacce globali" durante l'ormai leggendaria riunione delle Nazioni Unite del settembre 2009 - l'esemplare intervento che sforò necessariamente il limite di tempo concesso...lo ripropongo qua, per i distratti: questa, è Storia Contemporanea, non la logorrea partigiana del mainstream... e, a proposito del Consiglio di Sicurezza dell'ONU e del suo operare vi è poco da aggiungere....

Discorso di M. Gheddafi all’ONU del 23/9/2009

Nel nome di Dio e in nome dell’Unione Africana, vorrei salutare i membri dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, sperando che quest’incontro sia tra i più storici della storia del mondo.

Nel nome dell’Assemblea Generale alla sua sessantaquattresima sessione, presieduta dalla Libia, dell’Unione Africana, di uno dei mille regni tradizionali africane e nel mio nome, vorrei cogliere l’occasione, come presidente dell’Unione africana , per congratularmi con il nostro figlio Obama perché è qui presente all’Assemblea Generale, e noi lo accogliamo così come il suo paese sta ospitando questo incontro.

Questa sessione sta avendo luogo in mezzo alle tante sfide che ci attendono, e il mondo intero dovrebbe unirsi e unire i propri sforzi per sconfiggere le sfide che sono il nostro principale nemico comune – i cambiamenti climatici e le crisi internazionali, come il declino dell’economia capitalista, la crisi alimentare e dell’acqua, la desertificazione, il terrorismo, l’immigrazione, la pirateria, le epidemie artificiali e naturali e la proliferazione nucleare. Forse l’influenza H1N1 era un virus creato in un laboratorio che è sfuggito al controllo, e che originariamente era stato progetto come arma militare. Queste sfide includono anche l’ipocrisia, la povertà, la paura, il materialismo e l’immoralità.

Come è noto, le Nazioni Unite furono fondate da tre o quattro paesi contro la Germania di quel periodo. Le Nazioni Unite si sono formate dalle nazioni che hanno aderito insieme contro la Germania nella seconda guerra mondiale. Questi paesi formarono un organo chiamato Consiglio di Sicurezza, che ha fatto diventare i suoi paesi come membri permanenti ed a loro concesse il potere di veto. Noi non eravamo presenti in quel momento. Le Nazioni Unite furono modellate in linea con questi tre paesi, che vollero farci entrare nei panni che furono originariamente progettati contro la Germania. Questa è la vera sostanza delle Nazioni Unite, quando fu fondata oltre 60 anni fa.

Questo è accaduto in assenza di circa 165 paesi, con un rapporto di 1:8, cioè, uno era presente e otto erano assenti. Hanno creato la Carta, di cui ho una copia. Se si legge la Carta delle Nazioni Unite, si trova che il Preambolo della Carta si differenzia dai suoi articoli. Come è venuto alla luce? Tutti coloro che parteciparono alla Conferenza di San Francisco del 1945, parteciparono alla creazione del Preambolo, ma essi lasciarono gli Articoli ed i regolamenti interni per le procedure del cosi-detto Consiglio di Sicurezza agli esperti, specialisti e nazioni interessate, che erano quelle nazioni le quali hanno fondato il Consiglio di Sicurezza e si unirono contro la Germania.

Il Preambolo è molto attraente, e nessuno si oppone ad esso, ma tutte le disposizioni che lo seguono sono in totale contraddizione con esso. Noi respingiamo tali disposizioni e non le sosteremmo mai, perché esse sono finite con la seconda guerra mondiale. Il Preambolo afferma che tutte le nazioni, piccole o grandi, sono uguali. Siamo uguali quando si tratta di seggi permanenti? No, non sono uguali. Il Preambolo afferma per iscritto che tutte le nazioni sono uguali sia piccole che grandi. Abbiamo il diritto di veto? Siamo uguali? Il Preambolo dice che abbiamo gli stessi diritti, indipendentemente dal fatto di essere grandi o piccole. Questo è ciò che si afferma e ciò che abbiamo concordato nel Preambolo. Così il veto contraddice la Carta. I seggi permanenti contraddicono la Carta. Noi non accettiamo né riconosciamo il diritto di veto.

Il Preambolo della Carta stabilisce che la forza delle armi non dovrà essere usata, salvo che nell’interesse comune. Questo è il preambolo che concordammo e firmammo, e abbiamo aderito alle Nazioni Unite perché volevamo che la Carta riflettesse ciò. Si dice che la forza armata deve essere utilizzata solo nel comune interesse di tutte le nazioni, ma cos’è successo da allora? Sessantacinque guerre sono scoppiate dopo l’istituzione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza – 65 fin dalla loro creazione, con milioni di vittime in più rispetto alla seconda guerra mondiale. Sono quelle guerre, l’aggressione e la forza che sono state utilizzate in quelle 65 guerre, nel comune interesse di tutti noi? No, esse erano nell’interesse di uno o tre o quattro paesi, ma non di tutte le nazioni.

Discuteremo se queste guerre erano nell’interesse di un paese o di tutte le nazioni. Ciò contraddice in modo flagrante la Carta delle Nazioni Unite che abbiamo firmato, e a meno che non agiamo in conformità con la Carta delle Nazioni Unite che abbiamo concordato, noi rifiuteremo tali azioni senza aver paura di parlare in maniera non diplomatica. Ora stiamo parlando del futuro delle Nazioni Unite e non ci dovrebbe essere ipocrisia nè diplomazia, perché ciò riguarda l’importante e vitale questione del futuro del mondo. E ‘stata l’ipocrisia che ha portato le 65 guerre dalla fondazione delle Nazioni Unite.

Il Preambolo afferma anche che se la forza armata dovesse essere utilizzata, deve essere una forza delle Nazioni Unite – in tal modo, l’intervento militare delle Nazioni Unite, con l’accordo congiunto delle Nazioni Unite, e non di uno o due o tre paesi che usano la forza armata. Le Nazioni Unite decideranno di andare in guerra per mantenere la pace e la sicurezza internazionale. Dal momento dell’istituzione delle Nazioni Unite nel 1945, se vi è un atto di aggressione di un paese contro un altro, le Nazioni Unite dovrebbero scoraggiare e fermare di quell’atto.

Se un paese, la Libia per esempio, decidesse di esibire aggressione contro la Francia, allora l’intera organizzazione avrebbe risposto perché la Francia è uno Stato sovrano membro delle Nazioni Unite e noi tutti condividiamo la responsabilità collettiva di proteggere la sovranità di tutte le nazioni. Tuttavia 65 guerre di aggressione hanno avuto luogo senza che le Nazioni Unite facessero nulla per prevenirle.

Altre otto enormi e feroci guerre, le cui vittime ammontano a circa 2 milioni, sono state intraprese dagli Stati membri che godono di poteri di veto. I paesi che vorrebbero farci credere che cercano di mantenere la sovranità e l’indipendenza dei popoli, in realtà usano la forza di aggressione contro i popoli. Anche se ci piacerebbe credere che questi Paesi vogliono lavorare per la pace e la sicurezza nel mondo e proteggere i popoli, hanno invece fatto ricorso a guerre di aggressione e comportamento ostile. Godere del diritto di veto che essi stessi si sono concessi come membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, essi hanno iniziato delle guerre che hanno causato milioni di vittime.

Il principio di non-interferenza negli affari interni degli Stati è sancito dalla Carta delle Nazioni Unite. Nessun paese, dunque, ha il diritto di interferire negli affari di qualsivoglia governo, sia esso democratico o dittatoriale, socialista o capitalista, reazionario o progressista. Questa è responsabilità di ogni società: è una questione interna per il popolo del paese interessato. I senatori di Roma nominarono loro leader Giulio Cesare, come dittatore, perché era un bene per Roma in quel periodo.
Nessuno può dire della Roma di quei tempi che diede a Cesare il diritto di veto. Il veto non è menzionato nella Carta.

Abbiamo aderito alle Nazioni Unite perché abbiamo pensato che eravamo uguali, solo per scoprire che un paese può opporsi a tutte le decisioni che prendiamo. Chi ha dato ai membri permanenti il loro stato nel Consiglio di Sicurezza? Quattro di loro se lo sono dati da soli. L’unico paese che noi abbiamo eletto in questa Assemblea a status di membro permanente nel Consiglio di Sicurezza è la Cina. Ciò è stato fatto democraticamente, ma gli altri seggi sono stati imposti su di noi non democraticamente attraverso una procedura dittatoriale effettuata contro la nostra volontà, e non dovremo accettarlo.

Le riforme del Consiglio di Sicurezza di cui abbiamo bisogno non è un aumento del numero dei membri, che farebbe solo peggiorare le cose. Per usare un’espressione comune, se si aggiunge più acqua, si ottiene di più fango. Si aggiungerebbe al danno la beffa. Aggiungere altri grossi paesi a questi già membri del Consiglio, peggiorerebbe le cose. Sarebbe la proliferazione delle super-potenze. Respingiamo pertanto l’aggiunta di altri seggi permanenti. La soluzione è di non avere più seggi permanenti, il che sarebbe molto pericoloso. L’aggiunta di ulteriori super-potenze schiaccerebbe i popoli dei piccoli e vulnerabili paesi del terzo mondo, che si stanno unendo in quello che è stato definito il gruppo dei 100 – 100 piccoli paesi riunitisi in un forum che un membro ha definito il Forum dei Piccoli Stati.

Questi paesi sarebbero schiacciati dai super-poteri dati agli ulteriori paesi di grandi dimensioni ammessi nel Consiglio di Sicurezza. Questa porta deve essere chiusa, la rifiutiamo categoricamente con forza. L’aggiunta di più seggi al Consiglio di sicurezza aumenterebbe la povertà, l’ingiustizia e la tensione a livello mondiale, così come la  grande competizione tra alcuni paesi come Italia, Germania, Indonesia, India, Pakistan, Filippine, Giappone, Brasile, Nigeria, Argentina, Algeria, Libia, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, Sud Africa, Tanzania, Turchia, Iran, Grecia e Ucraina. Tutti questi paesi cercherebbero un seggio nel Consiglio di Sicurezza, che avrebbe tanti membri quasi quanto quelli dell’Assemblea Generale, il che avrebbe come risultato un’impraticabile competizione.

Quale soluzione ci può essere? La soluzione è per l’Assemblea Generale quella di adottare una risoluzione vincolante sotto la guida di Mr. Treki in base alla maggioranza dei membri dell’Assemblea senza tener conto delle considerazioni di nessun altro organo. La soluzione è quella di chiudere l’appartenenza nel Consiglio di Sicurezza ad altri Stati. Questa voce è all’ordine del giorno dell’Assemblea Generale durante la sessione attuale presieduta dal Sig. Treki. L’adesione alle Unioni e il trasferimento dei mandati dovrebbe sostituire le altre proposte.

Dovremmo concentrarci sul raggiungimento della democrazia basata sull’uguaglianza degli Stati membri. Ci dovrebbe essere l’uguaglianza tra gli Stati membri ed i poteri, i mandati del Consiglio di Sicurezza dovrebbero essere trasferiti all’Assemblea Generale. L’adesione deve essere per le Unioni, non per gli Stati. L’aumento del numero degli Stati membri darebbe il diritto a un seggio a tutti i paesi, in conformità con lo spirito del Preambolo della Carta.








Nessun paese potrebbe negare un seggio nel Consiglio all’Italia, per esempio, se un seggio è stato assegnato alla Germania. L’Italia potrebbe dire che la Germania è stata una nazione aggressiva ed è stata sconfitta nella seconda guerra mondiale. Se diamo un seggio all’India, il Pakistan potrebbe dire che, anche lui è un paese nucleare e merita un posto a sedere, e questi due paesi sono in guerra. Questa sarebbe una situazione pericolosa. Se diamo un seggio Giappone, allora dovremmo darne uno anche all’Indonesia, il più grande paese musulmano del mondo. Allora la Turchia, l’Iran e l’Ucraina farebbero la stessa richiesta. Cosa dire dell’Argentina e del Brasile? La Libia merita un posto per il suo impegno al servizio della sicurezza internazionale, eliminando il suo programma di armi di distruzione di massa. Poi Sud Africa, Tanzania e Ucraina farebbero la stessa richiesta. Tutti questi paesi sono importanti. La porta verso l’adesione del Consiglio di Sicurezza dovrebbe essere chiusa.
Questo approccio è una menzogna, un trucco che è stato smascherato. Se vogliamo riformare le Nazioni Unite, allora il modo migliore non è certamente quello di creare altre super potenze. La soluzione è quella di promuovere la democrazia a livello del congresso generale del mondo, l’Assemblea Generale, alla quale andrebbero trasferiti i poteri del Consiglio di Sicurezza. Il Consiglio di Sicurezza diventerebbe lo strumento per l’attuazione delle decisioni prese dall’Assemblea Generale, che sarebbe il parlamento, l’assemblea legislativa, del mondo.
Questa assemblea è la nostra piazza democratica e il Consiglio di Sicurezza deve essere responsabile dinanzi ad essa; non dovremmo accettare la situazione attuale. Questi sono i legislatori dei Membri delle Nazioni Unite, e le loro risoluzioni dovrebbero essere vincolanti. È stato detto che l’Assemblea Generale dovrebbe fare tutto ciò che il Consiglio di Sicurezza raccomanda. Al contrario, il Consiglio di Sicurezza dovrebbe fare tutto ciò che l’Assemblea Generale decide. Questo sono le Nazioni Unite, l’Assemblea che comprende 192 paesi. Non è il Consiglio di Sicurezza, che comprende solo 15 degli Stati membri.
Come possiamo essere felici della pace globale e della sicurezza se tutto il mondo è controllato da solo cinque paesi? Noi siamo 192 nazioni e paesi, e siamo come Speakers ‘Corner in London’s Hyde Park. Noi possiamo solo parlare e nessuno implementa le nostre decisioni. Siamo semplice ornamenti, senza alcuna vera sostanza. Siamo Speakers ‘Corner, né più né meno. Dobbiamo solo fare discorsi e poi scomparire. Questo è quello che siete in questo momento.

Una volta che il Consiglio di Sicurezza sarà diventato solo un organo esecutivo per le risoluzioni adottate dall’Assemblea Generale, non ci sarà alcuna concorrenza per l’adesione al Consiglio. Una volta che il Consiglio di Sicurezza sarà diventato lo strumento per attuare le risoluzioni dell’Assemblea Generale, non ci sarà bisogno di alcuna competizione. Il Consiglio di Sicurezza deve, semplicemente, rappresentare tutte le nazioni. In conformità con la proposta presentata all’Assemblea Generale, ci dovrebbero essere seggi permanenti al Consiglio di Sicurezza per tutte le Unioni e per tutti i raggruppamenti di paesi.

I 27 paesi dell’Unione europea dovrebbero avere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza. I paesi dell’Unione Africana dovrebbe avere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza. L’America Latina e i paesi dell’ASEAN dovrebbero avere seggi permanenti. La Federazione Russa e gli Stati Uniti d’America sono già membri permanenti del Consiglio di Sicurezza. La Comunità di sviluppo dell’Africa australe (SADC), una volta che sia completamente stabilita, dovrebbe avere un seggio permanente. I 22 paesi della Lega Araba dovrebbero avere un seggio permanente. I 57 paesi della Conferenza Islamica dovrebbero avere un seggio permanente. I 118 paesi del Movimento dei Paesi Non Allineati dovrebbero avere un seggio permanente.
Poi c’è il G-100, forse i piccoli paesi dovrebbero anche avere un seggio permanente. Ai paesi non inclusi nelle Unioni, che ho citato, potrebbe forse essere assegnato un seggio permanente, per essere da esse occupati a rotazione ogni sei o dodici mesi. Penso a paesi come il Giappone e l’Australia che sono al di fuori di organizzazioni come l’ASEAN o come la Federazione Russa che non è un membro del Parlamento europeo o latinoamericano o delle Unioni africane. Questa sarebbe una soluzione per loro, se l’assemblea generale votasse a favore di esso.

La questione è di vitale importanza. Come già accennato, l’Assemblea Generale è il Congresso e il Parlamento del mondo, il leader del mondo. Ci sono le nazioni, e chiunque di fuori di questa Assemblea Generale non verrà riconosciuto. Il Presidente dell’Assemblea, il signor Ali Abdussalam Treki, e il Segretario Generale Ban Ki-moon produrranno un progetto legale e istituiranno i Comitati necessari per presentare questa proposta di voto: che d’ora in poi, il Consiglio di Sicurezza sarà composto dalle Unioni delle nazioni. In questo modo, avremo la giustizia e la democrazia, e non avremo più un Consiglio di Sicurezza composto da paesi che sono stati scelti perché hanno armi nucleari, grandi economie o tecnologie avanzate. Questo è terrorismo. Non possiamo permettere che il Consiglio di Sicurezza sia guidato da super-potenze, quello è terrorismo in sé e per sé.

Se vogliamo un mondo unito, sicuro e pacifico, questo è ciò che dovremmo fare. Se vogliamo rimanere in un mondo in guerra, sta a voi decidere. Noi continueremo ad avere dei conflitti e lottare fino al Giorno del Giudizio o fine del mondo. Tutti i membri del Consiglio di Sicurezza dovrebbero avere il diritto di esercitare il veto, altrimenti dovremmo eliminare l’intero concetto di diritto di veto con questa nuova formazione del Consiglio. Questo sarebbe un vero e proprio Consiglio di Sicurezza. Secondo le nuove proposte presentate all’Assemblea Generale, sarà un consiglio esecutivo sotto il controllo dell’Assemblea Generale, che avrà il potere reale di fare tutte le regole.

In questo modo, tutti i paesi saranno in condizioni di parità nel Consiglio di Sicurezza così come lo sono nell’Assemblea Generale. Nell’Assemblea Generale siamo tutti trattati allo stesso modo quando si tratta di adesione e di voto. Dovrebbe essere lo stesso nel Consiglio di Sicurezza. Attualmente, un paese ha il diritto di veto, un altro paese non ha un diritto di veto, un paese ha una seggio permanente, un altro paese non ha un seggio permanente. Non dobbiamo accettare questo, né dovremmo accettare qualsiasi risoluzione adottata dal Consiglio di Sicurezza nella sua attuale composizione. Eravamo sotto amministrazione fiduciaria; siamo stati colonizzati, e ora siamo indipendenti. Siamo qui oggi per decidere il futuro del mondo nella maniera democratica che manterrà la pace e la sicurezza di tutte le nazioni, grandi e piccole, come uguali. Altrimenti, è terrorismo, infatti terrorismo non è solo Al Qaeda ma infatti esso può assumere anche altre forme.

Noi dovremmo essere guidati soltanto dalla maggioranza dei voti nell’Assemblea Generale. Se l’Assemblea Generale adotta una decisione con il voto, poi i suoi desideri devono essere rispettati e la sua decisione deve essere eseguita. Nessuno è al di sopra l’Assemblea Generale; chi dice di essere al di sopra della Assemblea dovrebbe lasciare le Nazioni Unite e stare da solo per suo conto. La democrazia non è per i ricchi , per i più potenti o per chi pratica il terrorismo. Tutte le nazioni dovrebbero essere e devono essere viste in condizioni di parità.

Allo stato attuale, il Consiglio di Sicurezza è la sicurezza del feudalesimo, feudalesimo politico per costoro che hanno seggi permanenti, protetti da loro e usati contro di noi. Dovrebbe essere chiamato, non il Consiglio di Sicurezza, ma il Consiglio del Terrore. Nella nostra vita politica, se hanno bisogno di usare il Consiglio di Sicurezza contro di noi, vanno al Consiglio di Sicurezza. Se non hanno bisogno di usarlo contro di noi, ignorano il Consiglio di Sicurezza. Se hanno un interesse a promuovere, un’ascia da affilare, rispettano e glorificano la Carta delle Nazioni Unite, per poi andare al Capitolo VII della Carta e usarlo contro le nazioni povere. Se, invece, volevano violare la Carta, la ignorano come se non esistesse affatto.

Se il diritto di veto dei membri permanenti del Consiglio di Sicurezza è dato a coloro che hanno il potere, questo è l’ingiustizia e il terrorismo che non dovrebbero essere tollerate da noi. Non dobbiamo vivere all’ombra di questa ingiustizia e di questo terrore.

Le super-potenze hanno complicato gli interessi globali, e usano il veto per proteggere i propri interessi. Per esempio, nel Consiglio di Sicurezza, usano il potere delle Nazioni Unite per proteggere i loro interessi e per terrorizzare e intimidire il Terzo Mondo, facendolo vivere sotto l’ombra del terrore.

Fin dall’inizio, da quando è stato fondato nel 1945, il Consiglio di Sicurezza non è riuscito a garantire la sicurezza. Al contrario, ha fornito terrore e sanzioni. Viene usato solo contro di noi. Per questo motivo, noi non saremo più impegnati ad attuare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dopo questo discorso, che segna il 40° anniversario.

Sessantacinque guerre sono scoppiate: o la lotta tra i paesi più piccoli o le guerre di aggressione scatenate contro di noi dalle super-potenze. Il Consiglio di Sicurezza, in chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, non è riuscito a prendere provvedimenti per fermare queste guerre o atti di aggressioni contro le piccole nazioni e i loro popoli.

L’Assemblea Generale voterà una serie di proposte storiche. O si agisce come un unico corpo o saremo frammentati. Se ogni nazione dovesse avere la propria versione dell’Assemblea Generale, il Consiglio di Sicurezza e degli strumenti vari ci sarebbe  una condizione di parità e le Potenze che attualmente riempiono i seggi permanenti sarebbero limitate ad usare questi poteri all’interno dei loro stessi confini, che siano tre o quattro di loro, potranno esercitare i loro diritti solamente contro se stessi. Questo non deve essere motivo di preoccupazione per noi.

Se vogliono mantenere i loro seggi permanenti, va bene; quei seggi permanenti non saranno motivo di preoccupazione per noi. Non ci sottometteremo mai al loro controllo, o al potere di veto che è stato loro concesso. Noi non siamo così sciocchi da dare il diritto di veto alle super potenze in modo che esse ci possano trattare come cittadini di seconda classe e come nazioni emarginate. Non siamo noi ad aver deciso che quei paesi fossero le super potenze e le nazioni con il potere di agire per conto degli altri 192 paesi.
Dovreste essere pienamente consapevoli che siamo ignorando le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza perché quelle risoluzioni sono utilizzate esclusivamente contro di noi e non contro le super-potenze che hanno i seggi permanenti e il diritto di veto. Queste Potenze non usano mai alcuna risoluzione contro se stesse.

Esse sono, comunque, utilizzate contro di noi. Tale utilizzo ha trasformato le Nazioni Unite in una parodia di se stessa e ha generato guerre e violazioni della sovranità degli Stati indipendenti. Ha portato a crimini di guerra e genocidi. Tutto questo è in violazione della Carta delle Nazioni Unite.
Dal momento che nessuno presta attenzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ogni paese e comunità ha stabilito il proprio consiglio di sicurezza, e il Consiglio di Sicurezza qui è rimasto isolato…

L’Unione Africana ha già stabilito il proprio consiglio di pace e sicurezza, l’Unione Europea ha già stabilito un consiglio di sicurezza, ed i paesi asiatici hanno già stabilito il proprio consiglio di sicurezza. Ben presto, l’America Latina avrà un proprio Consiglio di Sicurezza così come le 120 nazioni non allineate.

Questo significa che abbiamo già perso la fiducia nel Consiglio di Sicurezza dell’ONU, che non ci ha fornito nessuna sicurezza, ed è per questo che ora stiamo creando nuovi consigli di sicurezza regionali.

Noi non siamo impegnati ad obbedire alle regole o alle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU, nella sua forma attuale, perché è antidemocratico, dittatoriale e ingiusto. Nessuno può costringerci a entrare nel Consiglio di Sicurezza o ad obbedire o conformarci alle risoluzioni o agli ordini impartiti dal Consiglio di Sicurezza nella sua attuale composizione.

Inoltre, non c’è rispetto per le Nazioni Unite e nessun riguardo per l’Assemblea Generale, che è in realtà la vera componente delle Nazioni Unite, e le cui risoluzioni non sono vincolanti. Le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia, l’organo giudiziario internazionale, prende di mira solamente i piccoli paesi e le nazioni del Terzo Mondo. I paesi più potenti sfuggono sempre all’attenzione della Corte. Oppure, se vengono prese decisioni giudiziarie nei confronti di questi paesi potenti, non vengono applicate.

L’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica (AIEA) è un’agenzia importante nell’ambito delle Nazioni Unite. I paesi più potenti, tuttavia, non hanno responsabilità verso essa né si trovano sotto la sua giurisdizione. Abbiamo scoperto che l’AIEA viene utilizzata solamente contro di noi. Ci viene detto che si tratta di un’organizzazione internazionale, ma, se questo fosse vero, allora tutti i paesi del mondo dovrebbero essere sotto la sua giurisdizione. Se non è veramente internazionale, allora appena finito questo discorso non dobbiamo più accettarla e dovremmo chiuderla.

Mr. Treki, in qualità di Presidente dell’Assemblea Generale, dovrebbe parlare con il direttore generale dell’AIEA, il Sig. ElBaradei, e dovrebbe chiedergli se è disposto a verificare l’accumulo di energia nucleare in tutti i paesi e di controllare tutti gli aumenti sospetti. Se dice di sì, allora noi accettiamo la giurisdizione dell’Agenzia. Ma se lui dice che non può andare in alcuni paesi che hanno centrali nucleari e che non ha alcuna giurisdizione su di loro, allora noi dovremmo chiudere l’Agenzia e non presentaci sotto la sua giurisdizione.
Per vostra informazione, ho chiamato ElBaradei quando abbiamo avuto il problema della bomba nucleare libica. Ho chiamato ElBaradei e gli chiesi se gli accordi con il super-potenze di ridurre le forniture nucleari sono state sottoposte al controllo e all’ispezione dell’Agenzia, e se fosse a conoscenza di un aumento nella loro attività. Mi ha detto che non era in grado di poter chiedere un’ispezione alle super potenze.

Quindi, l’Agenzia ispeziona solamente noi? Se è così, non si qualifica come organizzazione internazionale, dal momento che è selettiva, proprio come il Consiglio di Sicurezza e la Corte Internazionale di Giustizia. Questo non è equo e non né neppure da Nazioni Unite. Noi rigettiamo del tutto questa situazione.

Per quanto riguarda l’Africa, signor Presidente, indipendentemente dal fatto che le Nazioni Unite siano riformate o no, e anche prima di qualsiasi votazione su eventuali proposte di carattere storico, l’Africa dovrebbe avere un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza ora, dato che ha già aspettato troppo a lungo.

Lasciando da parte la riforma delle Nazioni Unite, possiamo certamente dire che l’Africa è stata colonizzata, isolata, perseguitata e usurpata dei suoi diritti. La sua gente è stata schiavizzata e trattata come animali, e il suo territorio fu colonizzato e posto sotto amministrazione fiduciaria. I paesi dell’Unione Africana meritano un seggio permanente. Si tratta di un debito del passato che deve essere pagato e non ha nulla a che fare con la riforma delle Nazioni Unite. È una questione prioritaria ed è all’ordine del giorno dell’Assemblea Generale. Nessuno può dire che l’Unione Africana non meriti un seggio permanente.

Chi può discutere questa proposta? Sfido chiunque a creare un caso contro di essa. Dove è la prova che l’Unione Africana o il continente africano non meriti un seggio permanente? Nessuno può negare questo.
Un’altra questione che dovrebbe essere votata nell’Assemblea Generale è quella di compensazione per i paesi che furono colonizzati, in modo da impedire che la colonizzazione di un continente, l’usurpazione dei suoi diritti e il saccheggio delle sue ricchezze si verifichino nuovamente.

Perché gli africani vanno in Europa? Perché gli asiatici vanno in Europa? Perché i latinoamericani vanno in Europa? Perché l’Europa ha colonizzato quei popoli e ha rubato le risorse materiali e umane dell’Africa, Asia e America Latina – il petrolio, minerali, uranio, oro e diamanti, la frutta, verdura e bestiame e le persone – e li hanno usati. Ora, le nuove generazioni di asiatici, latinoamericani e africani stanno cercando di recuperare quella ricchezza rubata, in quanto hanno il diritto di farlo.

Al confine con la Libia, recentemente ho fermato 1.000 migranti africani diretti verso l’Europa. Ho chiesto loro perché stavano andando lì. Mi hanno detto che volevano riprendersi la ricchezza che gli era stata rubata – e che


(Già, Gheddafi fermava davvero i flussi di migranti ma non come hanno propalato dozzine di articoli propagandistici, questi immensi cantieri accoglievan migliaia di neri subsahariani che divenivano operai e in gran parte, in massima parte, cittadini libici)



 se non fosse stato per questo non sarebbero mai partiti. Chi può ripristinare la ricchezza che è stata presa da noi? Se si decide di ripristinare tutta questa ricchezza, non ci sarà più immigrazione dalle Filippine, dall’America Latina, dall’India e dalle Mauritius. Cerchiamo di riavere la ricchezza che ci è stata rubata. L’Africa merita 777.000 miliardi dollari di risarcimento da parte dei paesi che la colonizzarono. Gli Africani richiederanno tale importo, e se non lo riceveranno, se ne andranno da dove quei trilioni di dollari sono stati presi. Hanno il diritto di farlo. Devono seguire quei soldi per riportarli indietro.
Perché non c’è immigrazione libica verso l’Italia, anche se la Libia è così vicina? L’Italia ha pagato il compenso dovuto al popolo libico. Ha accettato il fatto e firmato un accordo con la Libia, che è stato adottato sia dal Parlamento italiano che da quello libico. L’Italia ha ammesso che la sua colonizzazione della Libia era sbagliata e che non dovrà mai più essere ripetuta, e ha promesso di non attaccare il popolo libico da terra, aria o mare. L’Italia ha anche accettato di fornire alla Libia 250 milioni di dollari all’anno a titolo di risarcimento per i prossimi 20 anni e per costruire un ospedale per i libici mutilati come conseguenza delle mine collocate in territorio libico durante la seconda guerra mondiale. L’Italia si è scusata ed ha promesso che non occuperà mai più il territorio di un altro paese. L’Italia, che era un regno durante il regime fascista e ha dato ricchi contributi alla civiltà, dovrebbe essere lodata per questo risultato, insieme al Primo Ministro Berlusconi e al suo predecessore, che diede il proprio contributo a riguardo.
Perché il Terzo Mondo sta chiedendo compensazione? Perché così non ci saranno più colonizzazioni – in modo che i paesi grandi e potenti non colonizzeranno più, sapendo che dovranno pagare un risarcimento. La colonizzazione dovrebbe essere punita. I paesi che hanno danneggiato gli altri popoli durante l’epoca coloniale, dovrebbero pagare un risarcimento per i danni e le sofferenze inflitte sotto il loro dominio coloniale.

C’è un altro punto che vorrei far notare. Tuttavia, prima di farlo – e affrontando un tema in qualche modo sensibile – vorrei iniziare con una parte. Noi africani sono davvero felici e orgogliosi che un figlio dell’Africa, sia ora Presidente degli Stati Uniti d’America. Questo è un evento storico. Ora, in un paese dove un tempo i neri non potevano mescolarsi con i bianchi, in bar o ristoranti, o sedersi accanto a loro su un autobus, il popolo americano ha eletto come loro presidente un giovane nero, Obama, di origini del Kenya. Questa è una cosa meravigliosa, e ne siamo orgogliosi. Ciò segna l’inizio di un cambiamento. Tuttavia, per quanto mi riguarda, Obama è un sollievo temporaneo per i prossimi quattro o otto anni. Ho paura che dopo torneremo al punto di partenza. Nessuno può garantire come l’America verrà governata dopo Obama.

Saremmo contenti se Obama potesse rimanere Presidente degli Stati Uniti d’America per sempre. L’affermazione che ha appena fatto dimostra come egli è completamente diverso da qualsiasi presidente americano che abbiamo visto. I presidenti americani ci hanno minacciato con ogni sorta di arma, dicendo che ci avrebbero inviato Desert Storm, Grapes of Wrath, Rolling Thunder e rose velenose per i bambini libici. Questo è stato il loro approccio. I presidenti americani ci hanno minacciato con operazioni come Rolling Thunder inviato al Viet Nam, Desert Storm inviato in Iraq, Moschettiere inviato in Egitto nel 1956, anche se l’America si oppone, e le rose velenose hanno raggiunto i bambini libici per colpa di Reagan. Potete immaginare? Si sarebbe pensato che i presidenti di un grande paese con un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza e il diritto di veto ci avrebbe protetto e ci avrebbe regalato la pace. E cosa abbiamo ottenuto invece? Bombe a guida laser trasportate contro di noi a bordo degli aerei F-111. Questo è stato il loro approccio: noi guideremo il mondo, che vi piaccia o no, e puniremo tutti coloro che si opporranno a noi.

Ciò che il nostro figlio Obama, ha detto oggi è completamente diverso. Ha fatto un appello serio per il disarmo nucleare, che noi applaudiamo. Ha anche detto che l’America da sola non può risolvere i problemi che dobbiamo affrontare e che il mondo intero dovrebbe unirsi insieme per riuscirci. Ha detto che dobbiamo fare di più di quanto stiamo facendo ora, cioè fare di più che non soltanto semplici discorsi. Siamo d’accordo con questo e lo applaudiamo. Ha detto che dobbiamo venire alle Nazioni Unite per poter parlare uno contro l’altro. É vero che quando veniamo qui, dovremmo comunicare con gli altri in condizioni di parità. Ed egli disse che la democrazia non dovrebbe essere imposta dall’esterno. Fino a poco tempo, i presidenti americani hanno detto che la democrazia deve essere imposta in Iraq e in altri paesi. Ha detto che si trattava di un affare interno. Ha detto il vero quando ha detto che la democrazia non può essere imposta dall’esterno.

Quindi dobbiamo essere prudenti. Prima di fare delle osservazioni sensibili, prendo atto del fatto che il mondo intero ha così tante polarità. Ascoltate: dobbiamo avere un mondo con tutte queste polarità? Non possiamo avere le nazioni in condizioni di parità? Cerchiamo di avere una risposta. Qualcuno ha una risposta se è meglio avere un mondo con così tante polarità? Perché non possiamo avere l’uguaglianza? Dobbiamo avere dei patriarchi? Dobbiamo avere dei Papa? Dobbiamo avere delle divinità?

Perché abbiamo un mondo con così tante polarità? Noi rifiutiamo questo mondo e chiediamo un mondo in cui grandi e piccoli siano uguali.

L’altro punto sensibile è la sede delle Nazioni Unite. Potrei avere la vostra attenzione, per favore? Tutti voi siete arrivanti passando attraverso l’Oceano Atlantico, l’Oceano Pacifico, attraversando il continente asiatico e il continente africano per raggiungere questo luogo. Perché? É questa Gerusalemme? É questo il Vaticano? É questa la Mecca? Tutti voi siete stanchi, hanno il jet lag, e sono notti insonni. Siete molto stanchi, e poco freschi fisicamente. Qualcuno è appena arrivato ora, dopo 20 ore di volo. Allora noi vogliamo un discorso che faccia parlare di questo.

Tutti voi siete addormentati, siete tutti stanchi. È chiaro che siete privi di energia a causa del dover fare un lungo viaggio. Perché lo facciamo? Alcuni dei nostri paesi sono in notturna e la gente è addormentata. Ora dovreste dormire, perché il vostro orologio biologico, la vostra mente biologica è abituata a dormire in questo momento. Mi sveglio alle 4.00 AM ora di New York, prima dell’alba, perché in Libia sono le 11.00 del mattino. Quando mi sveglio alle 11.00 si suppone sia di giorno; alle ore 4.00 AM sono sveglio.

Perché? Pensateci. Se questo è stato deciso nel 1945, dobbiamo ancora mantenerlo? Perché non possiamo pensare ad un luogo che è nel mezzo, che è comodo?

Un altro punto importante è che l’America, il paese ospitante, sopporta le spese e cura la sede alla fine delle missioni diplomatiche e si occupa della pace e della sicurezza dei capi di Stato che vengono qui. Sono molto severi, spendono un sacco di soldi, New York e l’America sono molto rigide.

Io voglio alleviare l’America da questo disagio. Dobbiamo ringraziare l’America, diciamo all’America, grazie per tutti gli oneri che hai preso su di sé. Diciamo grazie America. Vogliamo contribuire a rassicurare l’America e New York e tenerli calmi. Essi non dovrebbero avere la responsabilità di prendersi cura della sicurezza. Forse un giorno un terrorista potrebbe provocare un’esplosione o bombardare un presidente. Questo posto è nel mirino di Al-Qaeda, questo edificio. Perché non è stato colpito l’11 settembre? É stato al di là del loro potere. Il prossimo obiettivo potrebbe essere questo posto. Non sto dicendo questo in modo sbrigativo. Abbiamo decine di membri di Al-Qaeda detenuti nelle carceri libiche. Le loro confessioni sono molto spaventose. Fanno vivere l’America sotto pressione. Nessuno può sapere cosa succederà. Forse l’America o questo luogo saranno bersagliati di nuovo da un razzo. Forse decine di capi di Stato moriranno. Noi vogliamo alleggerire l’America da questa preoccupazione. Noi dovremo scegliere un posto che non è sotto bersaglio.

Ora, dopo 50 anni la sede delle Nazioni Unite dovrebbe essere trasferita in un’altra parte dell’emisfero. Dopo 50 anni nell’emisfero occidentale, per i prossimi 50 anni dovrebbe essere nell’emisfero orientale o nell’emisfero centrale, a rotazione. Ora, con 64 anni abbiamo un extra di 14 anni oltre i 50 che dovrebbero essere quelli stabiliti per spostare la sede in un’altra zona.

Questo non è un insulto all’America, è un servizio in America. Dobbiamo ringraziare l’America. Ciò è stato possibile nel 1945, ma non dovremmo accettarlo ora. Naturalmente questo dovrebbe essere messo ai voti all’Assemblea Generale – solo in Assemblea, perché nella sezione 23 dell’Accordo Sulla Sede si dice che la sede delle Nazioni Unite può essere spostata in un’altra posizione solo da una risoluzione dell’Assemblea Generale. Se il 51 per cento dell ‘Assemblea approva il trasferimento della sede, allora può essere spostata.

L’America ha il diritto di prendere rigide misure di sicurezza, perché è nel mirino dei terroristi e di Al-Qaeda. L’America ha il diritto di prendere tutte le misure di sicurezza, non siamo incolpando l’America per questo. Tuttavia, noi non tolleriamo queste misure. Non c’è bisogno di venire a New York ed essere sottoposti a tutte queste misure. Un presidente mi ha detto che gli era stato detto che il suo co-pilota non dovrebbe venire in America perché ci sono restrizioni. Mi ha chiesto come poteva attraversare l’Atlantico senza un co-pilota. Perché? Egli non ha bisogno di venire qui. Un altro presidente si lamentava che la sua guardia d’onore non poteva venire perché c’è stato un malinteso riguardo al suo nome quando si è trattato di concedere un visto. Un altro presidente ha detto che il suo medico non riusciva a ottenere un visto e non poteva venire in America.

Le misure di sicurezza sono molto rigide. Se un paese ha qualche problema con l’America, essi  allestiranno le restrizioni ai movimenti delle delegazioni membro, come se si fosse a Guantanamo. È questo uno Stato membro delle Nazioni Unite, o è un prigioniero nel campo di Guantanamo, a cui non si può concedere la libera circolazione?

Questo è ciò che è sottoposto ai voti dell’Assemblea Generale e cioè spostare il quartier generale. Se il 51 per cento sarà d’accordo, allora si potrà passare alla seconda votazione: scegliere fra la parte centrale del globo o quella orientale. Se diciamo che dobbiamo spostare il quartier generale al centro dell’emisfero, perché non trasferirci a Sirte o Vienna? Lì si può entrare anche senza visto. Una volta che si arriva come presidente, la Libia è un paese sicuro. Non abbiamo intenzione di limitarvi a 100 o 500 metri. La Libia non ha azioni ostili contro nessuno. Penso che lo stesso valga per Vienna.

Se il voto dice che dovremmo spostare la sede verso la parte orientale, allora sarà Delhi o Pechino, la capitale della Cina o quella dell’India ..

Questa è logica, fratelli miei. Non credo ci saranno obiezioni a questo. Poi mi ringrazierete per questa proposta, per aver eliminato la sofferenza e la fatica di 14, 15 o 20 ore di volo per venire qui. Nessuno può accusare l’America o dire che l’America ridurrà il suo contributo alle Nazioni Unite. Nessuno dovrebbe avere quel cattivo pensiero. L’America, ne sono certo, si impegna ai suoi obblighi internazionali. L’America non sarà arrabbiata, ma vi ringrazierà per aver alleggerito i suoi oneri, per la presa di tutte le avversità e di tutte le restrizioni, anche se questo posto è nel mirino dei terroristi.

Veniamo ora alle questioni che saranno prese in considerazione dall’Assemblea Generale. Stiamo per mettere le Nazioni Unite sotto processo, la vecchia organizzazione non ci sarà più e una nuovo emergerà. Questa non è una riunione normale. Anche il figlio Obama ha detto che questo non è un incontro normale. È un incontro storico.

Le guerre che hanno avuto luogo dopo l’istituzione delle Nazioni Unite – perché sono avvenute? Dov’era il Consiglio di Sicurezza, dov’era la Carta, dov’erano le Nazioni Unite? Ci dovrebbero essere delle indagini e un intervento giudiziario. Perché ci sono stati dei massacri? Possiamo iniziare con la guerra di Corea, perché ha avuto luogo dopo l’istituzione delle Nazioni Unite. Come è stata fatta scoppiare una guerra e causare milioni di vittime? Le armi nucleari sarebbero potute venir utilizzate in quella guerra. Coloro che sono responsabili di aver causato la guerra dovrebbero essere cercati e dovrebbero pagare un risarcimento danni.

Poi arriviamo alla guerra del Canale di Suez del 1956. Questo file deve essere ampiamente riaperto. Tre paesi con seggi permanente al Consiglio di Sicurezza e con il diritto di veto nel Consiglio hanno attaccato un membro di questa Assemblea Generale. Un paese sovrano – l’Egitto – è stato attaccato, il suo esercito è stato distrutto, migliaia di egiziani sono stati uccisi e molte città ed entità egiziane sono state distrutte, e tutto questo solamente perché l’Egitto voleva nazionalizzare il Canale di Suez. Com’è potuta accedere una cosa del genere nell’era delle Nazioni Unite e della sua Carta? Come è possibile garantire che una cosa del genere non si ripeta se non facendo pagare ammenda per gli errori del passato? Erano entrambi eventi pericolosi e sia la questione del Canale di Suez che quella dei file guerra di Corea dovrebbero essere riaperte.

Poi si arriva alla guerra del Vietnam. Ci sono state 3 milioni di vittime in quella guerra. Durante 12 giorni, sono state sganciate più bombe che durante quattro anni di Seconda Guerra Mondiale. Fu una guerra feroce, e si svolse dopo l’istituzione delle Nazioni Unite e dopo che avevamo deciso che non ci sarebbero state più guerre.

C’è in gioco il futuro dell’umanità. Non possiamo rimanere in silenzio. Come possiamo sentirci al sicuro? Come possiamo essere compiacenti? Questo è il futuro del mondo, e noi che siamo in seno all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dobbiamo assicurarci che tali guerre non si ripetano in futuro.

Poi è stata attaccata Panama, nonostante fosse uno Stato Membro indipendente dell’Assemblea Generale. Quattromila persone furono uccise, e il Presidente di quel paese fu fatto prigioniero e messo in prigione. Noriega dovrebbe essere rilasciato – si dovrebbe riaprire quel file. Come si può autorizzare un paese che è membro delle Nazioni Unite a fare la guerra contro un altro paese e catturare il suo presidente, trattarlo come un criminale per metterlo in prigione? Chi accetterebbe questo? Potrebbe essere ripetuto. Non dobbiamo stare tranquilli. Dovremmo aprire un’inchiesta. Ognuno di noi fra gli Stati Membri potrebbe dover affrontare la stessa situazione, soprattutto se tale aggressione proviene da uno Stato Membro con un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza e con la responsabilità di mantenere la pace e la sicurezza in tutto il mondo.
Poi ci fu la guerra in Grenada. Quel paese è stato invaso nonostante fosse uno Stato Membro. Fu attaccato da 5.000 navi da guerra, 7.000 soldati e decine di aerei militari, ed è il paese più piccolo del mondo. Ciò è avvenuto dopo l’istituzione delle Nazioni Unite e del Consiglio di Sicurezza con il suo veto. E il presidente di Grenada, il signor Maurice Bishop, è stato assassinato. Come può essere successo con impunità? É una tragedia. Come possiamo garantire che le Nazioni Unite siano buone o no, e se un determinato paese è buono o no? Possiamo essere sicuri o felici per il nostro futuro o no? Possiamo fidarci del Consiglio di Sicurezza o no? Possiamo fidarci delle Nazioni Unite o no?

Dobbiamo esaminare e investigare sul bombardamento della Somalia. La Somalia è uno Stato Membro delle Nazioni Unite. È un paese indipendente sotto il governo di Aidid. Vogliamo un’indagine. Perché è successo? Chi ha permesso che accadesse? Chi ha dato il via libera per attaccare quel paese?

Poi c’è l’ex Jugoslavia. Nessun paese era pacifico come la Jugoslavia, costruita passo dopo passo e pezzo per pezzo dopo essere stata distrutta da Hitler. L’abbiamo distrutta, come se stessimo facendo lo stesso lavoro di Hitler. Tito ha costruito tranquillo paese passo dopo passo e mattone dopo mattone e poi siamo arrivati ​​a spezzarlo per imperialistici interessi personali. Come possiamo essere compiacenti con ciò? Perché non possiamo essere soddisfatti? Se un paese tranquillo come la Jugoslavia ha dovuto subire tale tragedia, l’Assemblea Generale dovrebbe aprire un’indagine per decidere chi dovrà essere giudicato davanti alla Corte Penale Internazionale.

Poi abbiamo la guerra in Iraq – la madre di tutti i mali. Le Nazioni Unite dovrebbero indagare anche su questo. L’Assemblea Generale, presieduta dal Sig. Treki, dovrebbe indagare su questo. L’invasione dell’Iraq è stata una violazione della Carta delle Nazioni Unite. É stato fatto senza alcuna giustificazione da super-potenze con seggi permanente al Consiglio di Sicurezza. L’Iraq è un paese indipendente e uno Stato Membro dell’Assemblea Generale. Come hanno potuto quei paesi attaccare l’Iraq? Come previsto nella Carta, le Nazioni Unite avrebbero dovuto intervenire e fermare l’attacco.
Abbiamo parlato all’Assemblea Generale e abbiamo esortato ad utilizzare la Carta per fermare l’attacco. Noi eravamo contro l’invasione del Kuwait, e i paesi arabi hanno combattuto contro l’Iraq a fianco dei paesi stranieri in nome della Carta delle Nazioni Unite.
In un primo momento, la Carta è stata rispettata. La seconda volta quando abbiamo deciso di utilizzare la Carta per fermare la guerra contro l’Iraq, nessuno l’ha usata e il documento è stato ignorato. Perché è successo? Mr. Treki e l’Assemblea Generale dovrebbero indagare per stabilire se ci fosse qualche motivo per invadere l’Iraq. Perché le ragioni di questo attacco rimangono misteriose e ambigue, e potremmo affrontare lo stesso destino.
Perché l’Iraq è stato invaso? L’invasione per sé è stata una gravissima violazione della Carta delle Nazioni Unite, ed era sbagliata. C’è stato anche un massacro totale o genocidio. Più di 1,5 milioni di iracheni sono stati uccisi. Vogliamo portare il file iracheno davanti alla Corte Penale Internazionale (CPI), e vogliamo che vengano giudicato coloro che hanno commesso omicidi di massa contro il popolo iracheno.

È facile per Charles Taylor essere processato, o per Bashir o per Noriega. Questo è un lavoro facile. Sì, ma che dire di coloro che hanno commesso un omicidio di massa contro gli iracheni? Essi non possono essere processati? Non possono andare davanti alla CPI? Se la Corte non è in grado di accogliere la nostra richiesta, allora non dovremmo più accettarla. O si intende per tutti noi, grandi o piccoli, o altrimenti non dovremmo accettarla e dunque rifiutarla.
Chiunque commette un crimine di guerra può essere processato, ma non siamo bestiame o animali come quelli che vengono macellati per l’Eid. Abbiamo il diritto di vivere, e siamo pronti a combattere e difenderci. Abbiamo il diritto di vivere con dignità, sotto il sole e sulla terra, ma ci hanno già giudicato e abbiamo superato la prova.

Ci sono anche altre cose. Perché i prigionieri di guerra iracheni possono essere condannati a morte? Quando l’Iraq fu invaso e il presidente dell’Iraq preso era un prigioniero di guerra. Egli non sarebbe dovuto essere giudicato, non sarebbe dovuto essere impiccato. Quando la guerra era finita, lui sarebbe dovuto essere rilasciato. Vogliamo sapere perché un prigioniero di guerra sarebbe dovuto essere giudicato. Chi ha condannato il Presidente dell’Iraq a morte? C’è una risposta a questa domanda? Conosciamo l’identità del giudice che l’ha processato. Per quanto riguarda quelli che hanno legato il cappio intorno al collo del presidente il giorno del sacrificio e dell’impiccagione, queste persone indossavano delle maschere.
Come è potuto accadere in un mondo civilizzato? Questi erano i prigionieri di guerra di paesi civili in base al diritto internazionale. Come possono essere condannati a morte ed impiccati dei ministri del governo e un capo di Stato? Quelli che li hanno giudicati erano avvocati o membri di un sistema giudiziario?
Sapete cosa dice la gente? Dicono che i volti dietro le maschere fossero quelli del Presidente degli Stati Uniti e del primo ministro del Regno Unito e che furono loro che condannarono a morte il Presidente dell’Iraq.

Perché questi carnefici non mostrano le loro facce? Perché non conosciamo i loro ranghi? Perché non sappiamo se erano funzionari, giudici, soldati o medici? Come si è arrivati al punto di condannare a morte ed uccidere il Presidente di uno Stato Membro delle Nazioni Unite? Non conosciamo l’identità dei carnefici. Le Nazioni Unite hanno il dovere di rispondere a queste domande: chi ha eseguito la condanna a morte? Essi devono avere personalità giuridica e responsabilità ufficiali, dovremmo conoscere la loro identità ed essere a conoscenza della presenza di un medico e della natura di tutti i procedimenti giudiziari. Ciò sarebbe vero per un comune cittadino, figuriamoci per il presidente di uno Stato Membro delle Nazioni Unite che è stato messo a morte in quel modo.
Il mio terzo punto sulla guerra in Iraq si riferisce a Abu Ghraib. Questa è stata una disgrazia per l’umanità. So che le autorità degli Stati Uniti indagheranno su questo scandalo, ma neppure le Nazioni Unite devono ignorarlo. L’Assemblea Generale dovrebbe indagare su quest’evento. I prigionieri di guerra detenuti nella prigione di Abu Ghraib sono stati torturati, dei cani sono stati messi contro di loro, degli uomini sono stati violentati. Questo è senza precedenti nella storia della guerra. C’è stata sodomia, un peccato senza precedenti, mai commessi prima d’ora da aggressori o invasori. I prigionieri di guerra sono dei soldati, che sono stati violentati in carcere da uno Stato, membro permanente del Consiglio di Sicurezza. Questo va contro la civiltà e l’umanità. Non dobbiamo tacere, dobbiamo conoscere i fatti. Anche oggi, un quarto di milione di iracheni detenuti, uomini e donne, rimangono ad Abu Ghraib. Vengono maltrattati, perseguitati e violentati. Ci deve essere un’inchiesta.

Per quanto riguarda la guerra in Afghanistan, anche qui bisogna indagare. Perché siamo contro i talebani? Perché siamo contro l’Afghanistan? Chi sono i talebani? Se i talebani vogliono uno Stato religioso, va bene. Pensate al Vaticano. Il Vaticano rappresenta una minaccia per noi? No. Si tratta di un Stato religioso, ed è molto tranquillo. Se i talebani vogliono creare un emirato islamico, chi dice che questo li rende un nemico? C’è qualcuno che sostiene che Bin Laden fa parte dei Talebani o che lui è afgano? Bin Laden è uno dei talebani? No, non è dei Talebani e non è neppure afghano. I terroristi che hanno colpito New York City erano dei talebani? Erano dall’Afghanistan? Non erano né talebani, né afgani. Allora, qual’era la ragione per le guerre in Iraq e in Afghanistan?

Se io volessi ingannare i miei amici americani e britannici, io li incoraggerei ad inviare più truppe e li incoraggerei a continuare questo bagno di sangue. Ma non avranno mai successo né in Iraq né Afghanistan. Guardate cosa gli è successo in Iraq, che è un deserto. E nel montagnoso Afghanistan è ancora peggio. Se volessi ingannarli direi loro di continuare le guerre in Iraq e in Afghanistan. Ma no, io voglio salvare i cittadini degli Stati Uniti, del Regno Unito e degli altri paesi che stanno combattendo in Iraq e Afghanistan. Allora io dico loro: lasciate l’Afghanistan agli afghani, lasciate l’Iraq agli iracheni. Se vogliono combattere tra di loro, sono liberi di farlo.

L’America ha avuto la sua guerra civile, e nessuno ha interferito in essa. Ci sono state guerre civili in Spagna, in Cina e nei paesi di tutto il mondo – non c’è posto sulla Terra che non abbia conosciuto guerre civili. Lasciate che ci sia una guerra civile in Iraq. Se gli iracheni vogliono avere una guerra civile e lottare tra loro, va bene. Chi dice che se i talebani dovessero formare un governo allora sarebbero in possesso di missili intercontinentali o del tipo di aerei che hanno colpito New York? Quegli aerei sono forse decollati dall’Afghanistan o dall’Iraq? No, sono decollati da aeroporti americani. Allora, perché è stato l’Afghanistan ad essere colpito? I terroristi non erano talebani afghani o iracheni.

Perché restiamo in silenzio? Non dobbiamo mai essere diavoli della guerra: chi non dice la verità è un diavolo in silenzio. Siamo impegnati per la pace e per la sicurezza internazionale. Non vogliamo disprezzare o ridicolizzare il genere umano. Vogliamo salvare l’umanità.

In qualità di Presidente dell’Assemblea Generale, Ali Treki dovrebbe aprire un’indagine anche sui files degli omicidi oltre che a quelli di guerra. Chi ha ucciso Patrice Lumumba, e perché? Noi desideriamo semplicemente registrarlo negli annali della storia africana, vogliamo sapere comè stato assassinato un leader africano, un liberatore. Chi lo ha ucciso? Vogliamo che i nostri figli siano in grado di leggere la storia di come Patrice Lumumba, l’eroe della lotta di liberazione del Congo, è stato assassinato. Vogliamo conoscere i fatti, anche se son passati 50 anni. Questo è un file che dovrebbe essere riaperto.
E chi ha ucciso Segretario Generale Hammarskjöld? Che sparò al suo aereo nel 1961, e perché?

Poi, c’è l’omicidio del presidente degli Stati Uniti Kennedy nel 1963. Vogliamo sapere chi lo ha ucciso e perché. Ci fu qualcuno chiamato Lee Harvey Oswald, che è stato poi ucciso da un Jack Ruby. Perché l’ha ucciso? Jack Ruby, un israeliano, ha ucciso Lee Harvey Oswald, che uccise Kennedy. Perché questo israeliano uccise il killer di Kennedy? Poi Jack Ruby, l’assassino del killer di Kennedy, è morto in circostanze misteriose prima che potesse essere processato. Dobbiamo aprire i files. Il mondo intero sa che Kennedy voleva indagare sul reattore nucleare israeliano di Dimona. Questo incide sulla pace e sulla sicurezza internazionale e anche sulle armi di distruzione di massa. Ecco perché dobbiamo aprire il file.
Poi c’è l’omicidio di Martin Luther King, il reverendo nero e attivista dei diritti umani. Il suo omicidio è stato un complotto, e noi dovremmo sapere perché fu ucciso e chi lo ha ucciso.

Poi Khalil Wazir, o Abu Jihad, un palestinese, è stato attaccato. Viveva pacificamente in Tunisia, uno Stato Membro, la cui sovranità non è stata rispettata. Non possiamo tacere. Anche se i sottomarini e le navi sono state rilevate lungo le coste della Tunisia, dove è stato ucciso, nessuno è stato accusato o giudicato. Anche Abu Iyad fu ucciso, e dobbiamo sapere come è stato ucciso. È stato ucciso in circostanze ambigue. Nella Operation Spring della Gioventù, Kamal Nasser, un poeta, Kamal Adwan e Abu Youssef al Najjar, tre palestinesi sono stati uccisi in Libano, un paese che è un libero, sovrano e Stato Membro dell’Assemblea Generale. Sono stati attaccati e uccisi mentre dormivano pacificamente. Dobbiamo sapere chi li ha uccisi, e lui dovrebbe essere processato in modo che questi crimini contro l’umanità non si ripetano.
Abbiamo già parlato della dimensione della forza usata durante l’invasione di Grenada – 7.000 soldati, 15 navi da guerra e decine di bombardieri – e il Presidente Bishop è stato ucciso nonostante Grenada fosse uno Stato Membro. Questi sono crimini, e noi non possiamo tacere. Altrimenti, sembreremo delle bestie sacrificali. Noi non siamo animali. Anno dopo anno, siamo attaccati. Noi ci difendiamo, difendiamo i nostri figli e i nostri bambini, e non abbiamo paura. Abbiamo il diritto di vivere, e la Terra non è destinata alla violenza, ma a tutti noi. Non possiamo vivere in questa Terra  in tali umilianti condizioni. Quindi queste sono le guerre.

L’ultimo file è quello dei massacri. Nel massacro di Sabra e Shatila, 3.000 persone sono state uccise. Quella zona, sotto la protezione dell’esercito di occupazione israeliano, è stato luogo di un enorme e disastroso massacro in cui furono uccisi 3.000 palestinesi uomini, donne e bambini. Come possiamo rimanere in silenzio? Il Libano è uno Stato sovrano, un membro dell’Assemblea Generale è stato occupato, Sabra e Shatila sono state sotto il controllo israeliano, e poi è avvenuto il massacro.

Poi, nel 2008, ci fu il massacro a Gaza. Ci furono 1.000 donne e 2.200 bambini tra le vittime uccise nel massacro di Gaza nel 2008. Sessanta strutture delle Nazioni Unite e altri 30 costruzioni appartenenti a organizzazioni non governative sono state danneggiate. Cinquanta cliniche sono state distrutte. Quaranta medici e infermieri sono stati uccisi mentre svolgevano attività umanitarie. Questo è successo a Gaza nel dicembre 2008.

Gli autori sono ancora vivi, e dovrebbero essere processati dalla Corte Penale Internazionale (CPI). Dovremmo processare solamente i diseredati, i deboli ed i poveri di paesi del terzo mondo, e non le importanti e potenti figure? Secondo il diritto internazionale, esse dovrebbero affrontare un processo per le conseguenze dei crimini che hanno commesso. In caso contrario, il ruolo della Corte Penale Internazionale non sarà mai riconosciuto. Se le decisioni della Corte Penale Internazionale non sono rispettate o attuate, se l’Assemblea Generale e il Consiglio di Sicurezza non significano nulla, e se l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica lavora solo per alcuni paesi e organizzazioni, allora che cosa sono le Nazioni Unite? Significa che l’organizzazione delle Nazioni Unite è nulla ed insignificante. Dove si trova? Non c’è nessuna organizzazione delle Nazioni Unite.

Poi, mentre la pirateria dovrebbe essere un fenomeno di alto mare, una forma di terrorismo, si parla di pirateria in Somalia. I somali non sono pirati. Noi siamo i pirati. Siamo andati lì e abbiamo usurpato le loro zone economiche, il loro pesce e le loro ricchezze. Libia, India, Giappone e America – qualsiasi paese del mondo – noi tutti siamo pirati. Siamo tutti entrati nelle acque territoriali e nelle zone economiche della Somalia e abbiamo rubato. I somali stanno proteggendo il loro pesce, il loro sostentamento. Sono diventati pirati, perché stanno difendendo il cibo dei loro figli. Ora,cerchiamo di affrontare tale questione in modo sbagliato. Dovremmo inviare navi da guerra in Somalia? Dovremmo inviare navi da guerra ai pirati che hanno attaccato e sequestrato le zone economiche e la ricchezza dei somali e il cibo dei loro figli.

Ho incontrato i pirati, e ho detto loro che avrei negoziato un accordo tra loro e la comunità internazionale che rispetti le 200 miglia zona economica esclusiva in base alla legge del mare, che protegge tutte le risorse marine che appartengono al popolo somalo, e che ferma tutti i paesi dallo smaltimento dei rifiuti tossici lungo le coste somale. In cambio, i somali non attaccheranno più le navi. Proporremo tali progetto come un trattato internazionale e lo sottoporremo all’Assemblea Generale. Questa è la soluzione. La soluzione non sta nel mandare altre navi militari per combattere i somali. Non è quella la soluzione.

Stiamo affrontando i fenomeni della pirateria e del terrorismo nel modo sbagliato. Oggi c’è l’influenza suina. Forse domani ci sarà l’influenza di pesce, perché a volte produciamo virus controllandoli. Si tratta di una attività commerciale. Le società capitaliste producono virus in modo che possano poi generare e vendere vaccini. Questo è veramente vergognoso ed eticamente povero. Le vaccinazioni e le medicine non dovrebbero essere vendute. Nel Libro Verde, io sostengo che i medicinali non dovrebbero essere venduti né soggetti alla commercializzazione. I medicinali devono essere gratuiti e i vaccini dati gratuitamente ai bambini, ma le aziende capitalistiche producono i virus e le vaccinazioni e vogliono realizzare un profitto. Perché non sono gratuiti? Lo dovremmo dare gratuitamente, e non venderli. Il mondo intero dovrebbe sforzarsi di proteggere il nostro popolo, creare e produrre vaccini e darli gratuitamente a donne e bambini, e non trarre profitto da loro. Tutti questi elementi sono all’ordine del giorno dell’Assemblea Generale, che deve solamente esercitare tale dovere.

La Convenzione di Ottawa sulle mine anti-uomo ne vieta la produzione. Questo è sbagliato. Le mine sono armi difensive. Se le piazzo lungo il confine del mio paese e qualcuno vuole invadermi, può essere ucciso. Questo è tutto giusto, perché mi stanno invadendo. La Convenzione dovrebbe essere riconsiderata. Io non sto piazzando l’arma difensiva in un altro paese. É Il nemico a venire da me. Sul sito di Al-Gheddafi, chiedo che il trattato venga modificato o annullato. Questo trattato dovrebbe essere modificato o annullato. Io voglio usare le mine anti-uomo per difendere la mia casa contro l’invasione. Eliminiamo le armi di distruzione di massa, non le mine, che sono armi difensive.

Per quanto riguarda la situazione palestinese, la soluzione dei due Stati è impossibile, non è pratica. Attualmente, questi due Stati si sovrappongono completamente. La partizione è destinata al fallimento. Questi due Stati non sono vicini, sono co-esistenti, sia in termini di popolazione che di geografia. Una zona di protezione non può essere creata tra i due Stati, perché ci sono mezzo milione di coloni israeliani in Cisgiordania e un milione di arabi palestinesi nel territorio conosciuto come Israele.

La soluzione è quindi uno Stato democratico senza fanatismo religioso o etnico. La generazione di Sharon e Arafat è finita. Abbiamo bisogno di una nuova generazione, in cui tutti possano vivere in pace. Guardate i giovani palestinesi e israeliani, entrambi vogliono la pace e la democrazia, e vogliono vivere sotto un unico Stato. Questo conflitto avvelena il mondo.

Il Libro Bianco in realtà ha la soluzione, e io lo tengo qui. La soluzione è Isratina. Gli arabi non hanno alcuna animosità o ostilità verso Israele. Siamo cugini e siamo della stessa razza. Vogliamo vivere in pace. I rifugiati devono ritornare.

Voi siete quelli che hanno portato l’Olocausto agli ebrei. Voi, non noi, siete quelli che li hanno bruciati. Noi abbiamo dato loro rifugio. Abbiamo dato loro rifugio sicuro durante l’epoca romana e durante il regno arabo in Andalusia e durante il governo di Hitler. Voi siete quelli che li hanno avvelenati, voi siete quelli che li hanno annientati. Noi abbiamo fornito loro protezione. Voi li avete espulsi. Diciamo la verità. Noi non siamo ostili, non siamo nemici degli ebrei. E un giorno gli ebrei avranno bisogno degli arabi. A quel punto, gli arabi saranno coloro che gli daranno protezione, per salvarli, come abbiamo fatto in passato. Guardate quello che tutti gli altri ha fatto agli ebrei. Hitler è un esempio. Voi siete quelli che odiano gli ebrei, non noi.
In breve, il Kashmir dovrebbe essere uno Stato Indipendente, non indiano né pakistano. Dobbiamo porre fine a quel conflitto. Kashmir dovrebbe essere uno Stato cuscinetto tra India e Pakistan.
Per quanto riguarda il Darfur, mi auguro davvero che l’assistenza fornita dalle organizzazioni internazionali possa essere utilizzata per progetti di sviluppo, per l’agricoltura, per l’industria e per l’irrigazione. Voi siete quelli scateneranno la crisi; voi l’avete voluto mette sull’altare, voi avete avuto sacrificare il Darfur in modo da poter interferire nei suoi affari interni.
Voi avete trasformato il problema Hariri in un problema delle Nazioni Unite. State vendendo il cadavere di Hariri. Volete solamente regolare i conti con la Siria. Il Libano è uno Stato indipendente, ha leggi, tribunali, un sistema giudiziario e ls polizia. In questa fase, non si stanno più cercando i colpevoli, il desiderio reale è quello di regolare i conti con la Siria, non garantire la giustizia per Hariri. Se il caso di Hariri merita tanta attenzione allora anche i casi di Khalil al-Wazir, Lumumba, Kennedy e Hammarskjöld avrebbero dovuto essere consegnati alle Nazioni Unite.

L’Assemblea Generale è ora sotto la presidenza della Libia. Questo è un nostro diritto. La Libia si augura voi aiuterete a fare la transizione da un mondo pieno di crisi e tensioni verso un mondo in cui l’umanità, la pace e la tolleranza possano prevalere. Io seguirò personalmente la questione con l’Assemblea Generale, con il presidente Treki e con il Segretario Generale. Non è nostra abitudine arrivare ad un compromesso quando si tratta del destino dell’umanità, delle lotte del terzo mondo e delle 100 piccole nazioni, che dovrebbero vivere sempre in pace.